Lasciate ogni speranza o voi che entrate

Bochesmalas

martedì 2 giugno 2015

There's no time for revolution



C'era una donna coraggiosa, non troppo simpatica a dire il vero, che aveva più palle di tutti gli uomini rinchiusi nel ghetto della minoranza, in preda alle correnti, alle fazioni e alle ideologie con percentuali da prefisso telefonico. Questa donna è, o meglio era (perché non so per quanto tempo ancora possa restare lì) a capo della commissione antimafia e si ribellò al Re e a un signorotto del partito del 40%, e così infranse le regole del nuovo cerchio magico. Il nuovo ordine nazionale vacillò per un attimo, gli innominabili apparvero magicamente nella lista di impresentabili e lei, sola contro tutti, non vacillò neppure per un attimo, nonostante le bombe, le coltellate, lo sdegno e le crisi isteriche di tutta la corte. I nomi vennero fuori, eccome, ma il popolo in preda alla sindrome di Stoccolma non la ascoltò e chinò il capo al volere del signorotto impresentabile e del Re del terzo ventennio.
Le cose vanno così in quello strano paese: le commissioni parlamentari si accendono e si spengono a seconda del volere della maggioranza, si sostituiscono gli elementi scomodi senza alcuna vergogna; la minoranza interna "lotta" sino all'ultima goccia di sangue per non finire con le chiappe rosse a forza di colpi di cinta del leader maximo; c'è chi deve usare il pannolone per non cospargere di urina i sacri scranni del palazzo; c'è chi tira la pietra e nasconde la mano, c'è chi soffre di dissenteria e deve scappare al cesso. Ma lei no, lei ebbe la forza di pretendere le scuse dal suo (ex?) partito, mentre i maschi lottavano con le loro prostate e con la diarrea. 
Ma il popolo, quello stesso popolo che poco tempo prima scendeva in piazza per protestare contro l'abolizione dell'articolo 18, la "buona" scuola, il jobs act, la corruzione e quant'altro, era diventato nuovamente cieco, sordo, muto e anche un po' ebete, e non ascoltò le parole di quella donna. Anzi il popolo si prostrò "inaspettatamente" (come sempre) e premiò gli impresentabili, sottoscrisse in un colpo solo il jobs act, la buona scuola, la Fornero e anche l'impiccagione della Severino con viva e vibrante soddisfazione del Re, del Nazareno (patto compreso), degli imperatori del passato e del regno tutto. Ma fece ancora di più: in una zona dove si canta una volta all'anno e dove una volta all'anno si muore affogati, i sudditi hanno deciso di far resuscitare anche quelli della "concorrenza" più accondiscendente e amichevole, giusto per rinsaldare un po' il suddetto patto contro natura che appariva un poco sbiadito al popolo compassionevole, timorato e pio.

In quello strano paese crescevano alcune piante endemiche invidiate da tutto il mondo: la meravigliosa corruzione, rigogliosa e profumata, l'evasione fiscale in diverse varianti più o meno colorate, la polemica infestante, lo sdegno selvatico, i diffusissimi furto rosso e furto nero, ugualmente apprezzati dai botanici e dai figli di botanica, le pensioni evanescenti, il blah blah rampicante, il quaquaraquà rigoglioso, le cooperative carnivore, il vitalizio spinoso e il politicum perenne o la sua rarissima variante interruptus.
In quello strano paese c'era chi nasceva su una poltrona e se la portava via anche da morto per passarla anche alla propria progenie per generazioni e generazioni. Ma c'era anche chi nasceva nel bel mezzo dei liquami maleodoranti della latrina nazionale tra diossina, fuochi "fatui", scarichi industriali, case popolari, inutili uffici di collocamento, sangue e merda. Eppure anche questi si schierarono con il Re e la sua corte. It's rottamazione, baby.
La politica del fare e il non fare, ma con le slide, conquistarono tutti: ricchi e poveri, casalinghe e prostitute, clero ed eretici, giornalisti e giornalai, pensatori e spensierati. 
E gli impresentabili ringraziarono il Re e il popolo tutto.

In quello strano paese non c'era tempo per le rivoluzioni. 
C'erano altre cose da fare, del fare, come scambiarsi i "santini" elettorali per collocarli negli appositi spazi del quaderno delle figurine panini (si, molti panini, in effetti..è tempo di Expo) e non solo: c'era da scambiarsi i voti, si quelli di impegno e devozione verso le varie divinità, in cambio di qualche spicciolo. In alcuni casi bastavano anche solo 80 euro, in altri bastavano due letterine magiche stampate su un foglio da ripiegare accuratamente, la P e la D, per accettare qualsiasi cosa, qualsiasi cosa.
Ma c'era anche da ammirare la sfilata militare del 2 giugno e le frecce tricolori, come anche gli f35, la Tav, il Mose, l'Expo, la Boschi, la finale di Champions League. Mica c'era tutto questo tempo da dedicare alla rivoluzione. Su dai, la rivoluzione si può fare un'altra volta...sò ragazzi e hanno tutta la vita davanti, ecchecazzo!

Nella galassia, in altri mondi, invece, c'era chi assisteva perplesso a tutto ciò e continuava a non capire quello strano paese. In molti pianeti ci si riuniva per studiare quanto succedeva nel calzino puzzolente e bucherellato all'interno di quello stravagante stivale. Gli scienziati provarono ad analizzare il patrimonio genetico di quel popolo per cercare una spiegazione scientifica a quegli strani fenomeni, ma  in molti abbandonarono la ricerca quando una volta isolato il primo filamento di DNA si sono visti chiedere 80 euro da un nucleotide. Perciò quasi tutti loro richiusero i microscopi nei loro laboratori e si dedicarono ad altre faccende; qualcuno di loro spense anche i propri telescopi; qualcun altro cancellò lo stivale dalla cartina della Terra...gli alieni non hanno tempo da perdere e neanche io.





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LOU REED - "There's No Time"

This is no time for celebration 
This is no time for shaking Hands 
This is no time for backslapping 
this is no time for marching Bands 
This is no time for optimism
this is no time for endless Thought
This is no time for my country Right or Wrong Remember what that brought 
There is no time There is no time There is no time There is no time 
This is no time for congratulations 
This is no time to turn Your Back 
This is no time for circumlocution 
This is no time for learned speech 
This is no time to count Your Blessings 
This is no time for private Gain 
This is the time to put Up or Shut Up It won't come back this way again 
There is no time There is no time There is no time There is no time 
This is no time to swallow Anger 
This is no time to ignore Hate 
This is no time to be Acting Frivolous Because the time is getting late 
This is no time for private vendettas 
This is no time to not know who you are Self knowledge is a dangerous thing The freedom of who you are 
This is no time to ignore Warnings 
This is no time to clear the Plate Let's not be sorry after the fact And let the past become out fate 
There is no time There is no time There is no time There is no time 
This is no time to turn away and drink Or smoke some vials of crack 
This is a time to gather force
And take dead aim and attack 
This is no time for celebration 
This is no time for saluting Flags 
This is no time for inner Searchings The future is at hand 
This is no time for phony Rhetoric 
This is no time for political Speech
 This is a time for action Because the future's within Reach 
This is the time This is the time This is the time Because there is no time 
There is no time There is no time There is no time There is no time 
***
Questo non è il momento per le celebrazioni
questo non è il momento per le strette di mano
questo non è il momento per le pacche sulle spalle
questo non è il momento per le bande marcianti

Non è il momento per l’ottimismo
questo non è il momento per i pensieri a vuoto
non è il momento per il mio paese giusto o sbagliato
ricordatevi a cosa ha portato tutto questo
Non c’è tempo
non c’è tempo
non c’è tempo
non c’è tempo
Questo non è il momento per le congratulazioni
non è il momento per voltare le spalle
non è il momento per le circonlocuzioni
non è il momento per i discorsi a memoria
Questo non è il momento per contare le vostre benedizioni
non è il momento per il guadagno personale
questo è il momento di alzare la testa o tacere
quest’occasione non ricapiterà
Non c’è tempo
non c’è tempo
non c’è tempo
non c’è tempo
Questo non è il momento per trattenere la rabbia
non è il momento di ignorare l’odio
non è il momento di azioni frivole
perché il tempo stringe
Questo non è il tempo per vendette private
non è il momento per non sapere chi sei
la conoscenza di sè è una cosa pericolosa
la libertà di ciò che sei
Non è il momento di ignorare gli avvertimenti
non è il momento di far piazza pulita
non dispiaciamoci di ciò che è stato
lasciando che il passato diventi il nostro destino
Non c’è tempo
non c’è tempo
non c’è tempo
non c’è tempo
Questo non è il momento di voltarsi e bere
o fumarsi qualche fiala di crack
questo è il momento di unire le forze
di darsi uno scopo preciso e attaccare
Non è tempo per le celebrazioni
non è il momento di onori alla bandiera
non è tempo di ricerche interiori
il futuro è a portata di mano
Questo non è il momento per la falsa retorica
non è tempo per i discorsi politici
questo è il momento dell’azione
perché il futuro è dietro l’angolo
Questo è il momento
questo è il momento
questo è il momento
perché il tempo stringe

Non c’è tempo.

Lou Reed "New York" - Sire Records - 1989

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La buona scuola secondo Renzi (non è stato mica il primo a pensarla così):


Non c'è tempo, non c'è più tempo.

Il prossimo che si lamenta di come vanno le cose in Italia gli sputo in un occhio...

2 commenti:

  1. "...That's what the Statue Of Bigotry says...."
    Fantastico Ant.

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  2. Grazie carissimo Massi, grazie davvero :)

    "...Portatemi gli affamati, gli stanchi
    i poveri e gli piscierò addosso
    questo è ciò che la Statua dell’Intolleranza dice..."

    ma c'è sempre la possibilità di "volare via
    da questo sporco boulevard"

    Un saluto!

    RispondiElimina