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Bochesmalas

lunedì 11 maggio 2015

Lydia Lunch / Retrovirus - "Urge to Kill"


E ci risiamo: la regina è tornata con un nuovo album e quasi non si riesce a starle dietro. Ormai i dischi di Lydia Lunch sono diventati un appuntamento fisso per il vostro umile scribacchino ma, credetemi, il secondo album del progetto Retrovirus vi farà saltare dalla sedia tanto è potente, sporco, rumoroso e malsano. Una prova di forza incredibile, un'autentica mazzata sulle palle in grado di far appendere gli strumenti al chiodo a tante di quelle nuove leve che infestano il mercato discografico, con solo poche note, se solo contasse qualcosa la qualità. Del resto la classe non è acqua ma l'acqua, purtroppo, riesce ad arrivare dappertutto. Qui, invece, di classe ce n'è tanta ed è incontenibile e chi se ne frega se un disco del genere non arriverà mai in tutte le case degli appassionati di buona musica come meriterebbe. 
"Urge To Kill" contiene nove gemme registrate dal vivo in studio in un pomeriggio nel novembre del 2014 in quel di New York, e possiede tutta la forza incontenibile di un live ma anche la qualità sonora di un album in studio. 
Accompagnano la regina la chitarra tagliente di Weasel Walter (Flying Luttembackers) e la potentissima sezione ritmica composta dallo straordinario batterista Bob Bert (Pussy Galore, Sonic Youth) e dal terremotante basso di Tim Dahl (Child Abuse).
Il disco costituisce una splendida accoppiata con l'episodio precedente a firma Retrovirus, l'album omonimo pubblicato nel 2013, e assicura un viaggio elettrico nel più profondo underground come solo lei può garantire.
Anche qui vengono ripresi alcuni piccoli-grandi classici del repertorio di Lydia Lunch, estrapolati  da "Queen of Siam", da "13:13", "Honeymoon in Red", dall'EP "In Limbo" e da altri scrigni ricolmi di meraviglie tossiche della collezione della Lunch. In questi solchi regna la tensione, l'adrenalina scorre a fiumi, senza un attimo di pausa né alcun momento di debolezza. I suoni scorrazzano tra noise urticante, no-wave, post punk, distorsioni dolorose e scorribande nel nero più profondo. Il blues più oscuro e malefico viene stuprato dalle fantastiche corde vocali della poetessa americana. Poi, come ciliegina sulla torta, c'è anche la dolorosa interpretazione del grande classico dei Suicide, Frankie Teardrop: mai sentita una versione più ispirata e travolgente.
Tra le altre cose i brani contenuti in questo disco suonano nuovi e rinvigoriti, come se fossero stati composti per l'occasione, e gran parte del merito va alla straordinaria coesione della band. "Urge To Kill" è un occasione imperdibile per entrare nel mondo di Lydia Lunch...Giù il cappello.


Tracklist:

01.Snakepit Breakdown
02.Some Boys
03.Lock Your Door
04.Dead Me You Beside
05.Still Burning
06.Frankie Teardrop
07.Fields of Fire
08.Tied and Twist
09.Three Kings

2015 - Rustblade Records








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